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Clandestini, animali e piante senza permesso di soggiorno – I Conigli, come sterminarli

Clandestini di Marco Di Domenico è un libercolo sui clandestini più inaspettati, quelli che non si vedono, non subito.

Granchi, vongole, formiche, storni, robinie e sciacalli.

Rose, scarabei, zanzare tigre e… conigli naturalmente.

E’ lunga la lista delle specie che sono state portate dagli esseri umani a bordo di navi e aerei, volontariamente o meno, là dove non erano mai state, dove non avevano nemici naturali, dove si potevano riprodurre e propagare liberamente, e liberamente creare danni, a volte fino a sconvolgere interi ecosistemi.

Ne dovrebbero sapere qualcosa gli australiani, che hanno diligentemente ripetuto lo stesso errore più volte. Furono 13 i conigli liberati nel 1859 per dare ai cacciatori qualcosa a cui sparare. Cento anni dopo la popolazione selvatica era di 1.000.000.000  e infestavano gran parte dell’Australia, distruggendo pascoli e mettendo a serio rischio la fauna autoctona.

Che carucci. Conigli che scorrazzano felici e pimpanti in cerca di nuovi pascoli da devastare!

Visti i brillanti risultati dell’introduzione dei conigli, gli australiani pensarono bene di risolvere il problema introducendo un’altra specie aliena, la volpe. Nota nemica dei conigli, in Australia li ignorò completamente e si dedicò ai più lenti e comodi marsupiali, peggiorando il problema. Gli Australiani, che evidentemente hanno ereditato la testardaggine inglese, provarono allora con un virus, Mixoma virus, diffuso dalle zanzare e letale per i conigli. Dopo poco gran parte dei conigli era contagiata e per un po’ di anni si pensò che il problema dei conigli fosse risolto. Ah, avessero gli australiani studiato un po’ di evoluzione invece di restare incollati alle credenze di tribù mesopotamiche dell’età del bronzo! Com’era da prevedersi, si selezionarono i conigli più resistenti al Mixoma virus e, nonostante tutti i tentativi per renderlo più contagioso, i conigli dopo qualche tempo divennero tutti resistenti alla malattia e proliferarono quanto prima (qualcuno potrebbe considerare questi fatti come la prova della superiorità del Coniglio, ma non è così, è la prova di qualcos’altro).

Che tenero il kiwi!

Gli Australiani non si fecero certo scoraggiare da certe bazzecole e riprovarono con l’arma batteriologica, stavolta con Calicivirus, che causa emorragie interne massive.Questa volta gli australiani riuscirono a sterminare buona parte della popolazione selvatica di conigli ma… anche buona parte della popolazione degli allevamenti! Che spiscio, non avevano pensato a vaccinare i conigli degli allevamenti! Il Calicivirus infettò tra l’altro anche altre specie oltre i conigli, è stato trovato persino nel famoso Kiwi, l’uccello simbolo della Nuova Zelanda a rischio di estinzione. La cosa più “divertente” è che il coniglio non è la specie che crea più danni economici all’Australia, lo battono il gatto e, di ben una lunghezza, attenzione rullo di tamburi, le volpi! Ahah mi vien da ridere (dati del 2004). Seguono ratti, maiali, capre, asini, persono i cavalli selvatici creano problemi e… dromedari! Vorrei stringere la mano al gegnio a cui è venuto in mente di portarceli…

Casi di specie aliene importate incidentalmente o di proposito sono la regola un po’ d’appertutto. Come quello degli storni in America. Sì, gli americani importarono di proposito gli storni a Central Park (riguardo al perchè lo fecero, questo va oltre ogni mia capacità di comprensione) e ovviamente gli storni si strovarono benissimo e non si limitarono a sgagazzare sulla gente come fosse neve a Natale solo a Central Park. Gli americano importarono anche il passero comune che, poveretto, non si adattò subito. Dovettero insistere parecchio perchè il passero diventasse a sua volta un problema.

Non mancano i clandestini di casa nostra, dal cinghiale, alla robinia, al siluro, alla cara vecchia pantegana, ai pappagalli. I pappagalli li ho visti; a Genova, vicino alla facoltà di biologia, ci sono due alberi di cachi e d’autunno ogni anno arriva un gruppettino di pappagalli verde-giallo selvatici che approfittano del banchetto.

Il Grande Mostro del Navigli

Se l’argomento vi incuriosisce leggetevelo, è molto carino.